Dharmalife®
Io sono trainer certificato Dharmalife, i testi che trovate sul mio sito che riguardano il metodo Dharmalife e le dieci ferite emotive, sono stati realizzati dall’originatore di Dharmalife, Enrico Prandi (www.ilmegliopernoi.it)
La Legge di Causa – Effetto
“Non danneggiare il prossimo, non danneggiare te stesso”
Esistono meccanismi che molte persone vedono ripetersi nel corso della loro vita, a cui non riescono però a dare una spiegazione e da cui non riescono a liberarsi.
Esistono disturbi e malattie, non ne capiamo la causa e addirittura le addebitiamo al caso.
Non riusciamo a spiegarci perchè nonostante i nostri sforzi non riusciamo ad ottenere ciò che crediamo di
meritare magari mentre vediamo persone con minore talento, preparazione e capacità, realizzarsi pienamente.
Considerando che nessuno è penalizzato ingiustamente, è nella Legge del Kharma, cioè la Legge di CausaEffetto che troviamo la spiegazione: essa è una Legge Divina ed Universale che ha lo scopo di farci
evolvere.
La Vita è la massima espressione materiale e spirituale dell’Infinita Intelligenza di Dio ed ha lo scopo di
esprimersi nel tempo in tutta la sua perfezione, bellezza e meraviglia quale espressione del suo Amore
incondizionato.
Le azioni non in armonia con l’universo sono Debiti Kharmici, cioè uno stato di disequilibrio non in linea
con la Giustizia Divina per cui se non riarmonizziamo la situazione avremo certamente un effetto negativo
dato dalla Legge del Kharma che danneggerà la nostra esistenza.
La Legge di Causa-Effetto è intransigente: Se viviamo un disagio o siamo nella sofferenza ed esiste la
possibilità, abbiamo la responsabilità di riportare armonia e serenità in noi stessi.
La Giustizia Universale si basa sul principio “Non danneggiare il prossimo, non danneggiare te stesso”.
E’ nelle dieci ferite emotive che troviamo tutte le sfaccettature della sofferenza umana quindi il modo in
cui è possibile danneggiare il prossimo o se stessi. Queste ferite sono:
le Ferite in questo sito vengono trattate nel rapporto Genitori – Figli. Nella maggior parte dei casi, i disagi e le sofferenze nascono proprio nell’ambiente in cui si cresce.
Può essere molto utile leggerle per riconoscersi nelle proprie ferite in qualità di figlio diventato adulto, o di genitore alle prese coi figli. Cliccando sui titoli delle ferite sopra elencate potrai leggere la descrizione di ognuna.
Esiste la possibilità di uscire dai danni provocati dalle ferite attraverso un lavoro basato sul lasciare
andare le emozioni negative legate alle ferite e il trasformarle in sentimenti o caratteristiche della
personalità utili alla propria serenità, alla propria realizzazione, all’amore per se stessi. Questa possibilità
è data dal Processo Dharmalife attraverso sessioni individuali.
Informazioni sul metodo qui oppure puoi contattarmi qui
A fronte di una malattia, di un disturbo, di un danno dobbiamo chiederci: “quale sofferenza non riesco a
superare o a chi sto causando sofferenza?”.
Danneggiare altre persone equivale a danneggiare se stessi.
Possiamo essere vittime di più ferite ma è sempre nostro dovere, ad un certo punto, superare la
sofferenza. E’ nostro compito “passare dall’oscurità alla luce” e più persone escono dall’oscurità, più il
mondo sarà luminoso.
L’universo è in ognuno di noi e noi siamo parte dell’Universo pur vivendo in uno “stato di separazione” da
esso.
L’Universo è il “tutto” quindi siamo parte del tutto: non ne abbiamo consapevolezza perchè non
riusciamo ad immaginare qualcosa di infinitamente più grande di noi, ma tutta la nostra vita è in
relazione con l’Universo che ne è in qualche modo “regista”.
Possiamo intendere la sofferenza come una zavorra che impedisce alla nostra mongolfiera di volare in
alto, per cui voleremo alla stessa altezza di altre mongolfiere con zavorre dello stesso peso.
Alla stessa altezza incontreremo anche chi, facendocela “rivivere” in modo doloroso, ci ricorda che abbiamo una ferita, una sofferenza da risolvere. Attiriamo a quella altezza le “lezioni da imparare”.
Ecco che si spiegano le situazioni che ci capitano, le dinamiche che si ripetono e le persone che
incontriamo e frequentiamo.
Mai per caso (il caso non esiste) nella nostra vita si presentano persone o situazioni utili a farci capire
cosa c’è di disarmonico in noi e se necessario farcelo capire attraverso la sofferenza: queste sincronicità
sono opera dell’Universo ed hanno lo scopo di farci superare ciò che è non in equilibrio in noi.
Abbiamo quindi due possibilità: sentirci vittime impotenti di un destino più grande di noi oppure lavorare
su noi stessi per superare la sofferenza ed andare verso la propria realizzazione materiale e spirituale,
all’amore per se stessi e all’amore per la vita.
CAUSA – EFFETTO
“NON DANNEGGIARE IL PROSSIMO, NON DANNEGGIARE TE STESSO”
Quando non rispettiamo questo principio (non danneggiare il prossimo, non danneggiare te stesso)
siamo nel Kharma cioè compiamo azioni non in armonia con la Giustizia Universale. Saremo quindi
soggetti alle conseguenze della Legge Universale Causa – Effetto
Cosa si intende per non danneggiare il prossimo?
Si intende: non farlo sentire abbandonato a se stesso
non colpevolizzarlo ingiustamente
non costringerlo contro la sua volontà
non essere indifferente alle sue esigenze
non farlo sentire inferiore a te o agli altri
non essere ingiusto: non chiedergli più di quello che può dare, non fargli subire ciò che non merita
non rifiutarlo per un limite tuo
non farlo soffrire di solitudine
non tradire i patti o le promesse
non umiliarlo
Questa “Legge” è però riferita alle persone delle quali siamo responsabili come i figli o che fanno
parte dei nostri affetti, coloro che richiamano la nostra cura, solidarietà, attenzione.
In nessun caso è lecito:
- colpevolizzare ingiustamente
- costringere
- fare sentire inferiore
- fare subire *Ingiustizie
- **tradire
- umiliare
* L’Ingiustizia comprende rubare, ogni forma di violenza fisica, la molestia, lo sfruttamento
**Il Tradimento comprende truffa, inganno, violazione della privacy
Cosa si intende per non danneggiare te stesso?
- Danneggio me stesso se non rispetto il mio corpo.
- Danneggio me stesso quando inquino l’ambiente in cui vivo.
- È sacrosanto difendersi per non essere danneggiati.
- Danneggio me stesso quando non mi impegno per uscire dalla sofferenza.
- Danneggio me stesso quando per paura o insicurezza instauro o insisto con relazioni tossiche o
improbabili (Ferita da Abbandono, Inferiorità, Colpevolezza) - Danneggio me stesso quando mi colpevolizzo ingiustamente, quando non mi difendo per essere
stato incolpato ingiustamente (Ferita da Colpevolezza) - Danneggio me stesso quando permetto agli altri di farmi fare cose che non dovrei fare, che non sono
di mia responsabilità (Ferita da Costrizione) - Danneggio me stesso quando mi pongo in una situazione di inferiorità ingiustificata che mi mette in
condizione di svantaggio o permetto al prossimo di farmi sentire inferiore a lui. - Danneggio me stesso quando non mi accetto, non credo di essere all’altezza, quando credo di non meritare, quando non colgo il mio reale potenziale (Ferita da Inferiorità)
- Danneggio me stesso quando subisco e non mi faccio valere. Quando, per non tradire dogmi
socialmente accettati, tradisco me stesso (Ferita da Tradimento) - Danneggio me stesso quando per ottenere qualcosa, arrivo ad umiliarmi (Ferita da Umiliazione)